Tricopigmentazione del cuoio capelluto: cos’è, quanto costa, come funziona

Tricopigmentazione del cuoio capelluto: cos’è, quanto costa, come funziona

tricopigmentazione capelli

La caduta dei capelli oggi non è più un problema irrisolvibile: esistono infatti trattamenti innovativi che risolvono qualsiasi problematica relativa al diradamento dei capelli. Tra questi, il più rivoluzionario risulta essere la tricopigmentazione, che permette di mascherare la calvizie di ogni genere, dall’alopecia al diradamento, e le alterazioni del cuoio capelluto, come le cicatrici, restituendo un risultato davvero naturale. Vediamo insieme cos’è, quanto costa e come funziona la tricopigmentazione.

Cos’è la tricopigmentazione o Micropigmentazione del cuoio capelluto

La tricopigmentazione o micropigmentazione del cuoio cappelluto è una tecnica che consiste nell’inoculare dei pigmenti naturali sull’epidermide del cuoio capelluto, in forma puntinata, al fine di ricreare i veri follicoli piliferi dei capelli con effetti diversi a seconda del livello di diradamento e del look desiderato. È un trattamento assolutamente non invasivo che non richiede l’uso di anestesia locale e che si differenzia dal tatuaggio tradizionale sia per la strumentazione utilizzata che per le tecniche di esecuzione.

Gli aghi applicati nel dermografo penetrano più dolcemente nella pelle e non agiscono in profondità come quelli del tatoo. Inoltre i pigmenti utilizzati sono anallergici, bio-compatibili, privi di metalli pesanti e molto più piccoli di quelli usati nei tatuaggi.

La tricopigmentazione può essere eseguita sia sui capelli corti o rasati sia su quelli più lunghi. Oltre all’effetto rasato esistono l’effetto densità e il trattamento per coprire le cicatrici a seguito, per esempio, di un autotrapianto. Prima di sottoporsi a tale procedura è necessaria un’analisi delle condizioni cutanee (pelle sottile, floscia, ipertrofica o ustionata) per valutare l’idoneità al trattamento.

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Tipologie di tricopigmentazione

Esistono diverse tipologie di tricopigmentazione ognuna con caratteristiche ed effetti estetici differenti. Il medico chirurgo sarà in grado di individuare la tipologia migliore in base anche alle esigenze del paziente. Vediamo quali sono:

Effetto rasato

Consente di ricreare l’illusione di una rasatura perfetta e ordinata su tutto il capo, fornendo un effetto finale naturale. È molto versatile poiché permette di ricostruire il capello anche su una calvizie estesa e garantisce un risultato estremamente naturale. Per completare il trattamento ci vogliono almeno 3 sedute: la seconda si esegue il giorno dopo la prima mentre la terza viene svolta a distanza di un mese e serve a dare maggior risalto al colore.

Effetto densità

Ha lo scopo di realizzare sul capo un effetto di riempimento e ridurre il contrasto con i capelli presenti. Questa tecnica è ideale in tutti i casi di diradamento da medio a lieve sia nell’uomo che nella donna. È invece sconsigliata ai soggetti che presentano diradamenti molto marcati.

Effetto ibrido

Garantisce un risultato moderatamente intenso e allo stesso tempo definito, ideale per chi desidera infoltire i capelli mantenendo una lunghezza che va da pochi millimetri a 1-2 centimetri. È versatile perché, nell’eventualità che l’alopecia peggiori, può essere trasformato in un effetto rasato.

Camouflage cicatrici

Riduce la visibilità delle cicatrici da autotrapianto FUE (Follicular Unit Extraction) e FUT (Strip Extraction), da lesioni accidentali o da altri interventi chirurgici ricreando la presenza di capelli in un’area priva di bulbi piliferi. L’innesto dei pigmenti nel tessuto cicatriziale è ottimale sia sui capelli rasati sia su quelli lunghi, ma è consigliato quando lo stadio della cicatrice è stabile. È anche possibile intervenire su discromie più complesse, come voglie e lentigo solari.

Quanto dura l’effetto

La tricopigmentazione può essere transitoria o permanente. Nel primo caso, vengono utilizzati dei pigmenti completamente riassorbibili che con il tempo scompaiono del tutto. Grazie alla reversibilità di questa tipologia di trattamento sarà possibile andare a modificare il colore del pigmento introdotto nel derma o cambiare il look dello scalpo. Al contrario, il trattamento permanente non può essere modificato e può essere rimosso soltanto sottoponendosi a trattamenti di eliminazione laser.

La durata del trattamento transitorio dipende dallo stato di salute del cuoio capelluto e dalla tecnica utilizzata, in ogni caso si può stimare una durata media di 3-4 anni. Di solito sono necessarie almeno 2 sedute di mantenimento all’anno per garantire che i risultati siano durevoli nel tempo.

Come si svolge l’intervento di tricopigmentazione?

Vediamo di seguito un video che mostra molto bene come si svolge un intervento di tricopigmentazione. In particolare in questo video vedremo l’opera di Toni Belfatto uno dei massimi esperti di tricopigmentazione.

Quanto costa l’intervento di tricopigmentazione?

I costi della tricopigmentazione variano a seconda di diversi elementi, tra cui figurano il numero di aree da trattare, il livello di diradamento, il numero di sedute da effettuare e il centro al quale ci si rivolge. A grandi linee, i prezzi partono da un minimo di 600-700 euro per il trattamento di un’area a 1500-1800 euro per l’intero scalpo.

È una spesa tutt’altro che proibitiva e sicuramente inferiore rispetto al trapianto di capelli, ma è importante ricordare che l’effetto di questo trattamento, seppur duraturo, non è eterno e con il tempo se non ci si sottopone a periodici trattamenti di richiamo svanisce. Si devono quindi considerare anche i costi per le sedute di mantenimento da effettuare nel corso degli anni.

Cos’è la tricopigmentazione correttiva

La tricopigmentazione correttiva è un intervento volto a rimediare ai danni causati da precedenti innesti mal riusciti perché eseguiti da mani non esperte. L’intervento di correzione è sempre più difficile del primo poiché l’anomalia estetica può dipendere da un’infinità di fattori: tipo e quantità di pigmento, tecnica scelta, strumentazione utilizzata, ecc. Laddove la precedente micropigmentazione abbia prodotto difetti irreparabili l’unica soluzione possibile è l’intervento di rimozione laser.

Meglio la tricopigmentazione o il trapianto di capelli?

La scelta tra tricopigmentazione e trapianto di capelli dipende innanzitutto dall’effetto che si vuole ottenere: i capelli trapiantati si comportano come il resto della chioma e possono quindi essere tagliati come si desidera; con l’innesto di pigmenti si ricrea invece un effetto rasato o di riempimento che non fa notare se ci sono zone vuote. Una delle principali differenze tra le due metodologie è la durata del trattamento: la micropigmentazione del cuoio capelluto ha un effetto temporaneo e se non ci si sottopone periodicamente ai richiami svanisce; al contrario, il trapianto è una soluzione definitiva.

In genere chi sceglie l’innesto dei pigmenti lo fa non solo per il costo contenuto ma anche per la minima invasività del trattamento. Infatti, mentre il trapianto è un intervento chirurgico eseguito in anestesia locale che restituisce risultati apprezzabili a distanza di mesi, la tricopigmentazione è un trattamento non chirurgico che guarisce in pochi giorni e non richiede medicazioni post-trattamento. Già dopo un paio di giorni si può tornare a lavoro.

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